La terza Liceo Linguistico inizia l’alternanza scuola lavoro alla Scuola Media San Giulio!
Da Mercoledì 28 aprile, nell’ambito dell’attività dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, B. Allyson, M. Aurora, F. Giulia, O. Charlotte e V. Nicole hanno iniziato un’attività di peer tutoring della durata di 20 ore alla Scuola Media San Giulio affiancando i più piccoli delle classi prime e seconde durante le ore di inglese, spagnolo e materie in CLIL.
Il Peer tutoring, cioè il passaggio di conoscenze da pari a pari, costituisce un’interessante alternativa tra le metodologie didattiche attive che pongono al centro lo studente ed i suoi processi di apprendimento. La ricerca scientifica dimostra che chi beneficia del tutoring non è solo l’allievo che riceve l’insegnamento ma anche chi insegna. Le aree di miglioramento riguardano:
Atteggiamento verso l’apprendimento: chi insegna diventa più consapevole di sé e del contenuto, attento a proporlo in modo significativo per l’altro;
Preparazione dei materiali didattici: il tutor può sviluppare creativamente modi per insegnare l’argomento;
Abilità di apprendimento: per insegnare ad altri occorre padroneggiare bene il contenuto, trovare modi di proporlo, comprendere la prospettiva dell’altro, trovare esempi e dimostrazioni comprensibili, favorire la consapevolezza del processo di apprendimento. L’efficacia nell’insegnare sostiene la fiducia in sé.
I risultati scolastici: sia il tutor che il tutee beneficiano dell’esperienza rispetto al rendimento nella materia.
Breve storia del Peer Tutoring
Questa metodologia ha radici storiche molto antiche e nel corso dei secoli è stata variamente utilizzata: viene fatta risalire all’antica Grecia di Aristotele, alla Roma di Quintiliano nel I secolo d.C., e si ritrova nella scuola gesuitica e in Comenio (XVII secolo). Torna in auge nell’India coloniale dove Andrew Bell fondò una scuola per gli orfani dei soldati inglesi morti in guerra e nell’Inghilterra della prima industrializzazione con Joseph Lancaster che nel 1798 aprì a Londra una scuola per i figli degli operai. Questo metodo si diffuse in Europa soprattutto in Francia ed Italia, ma anche in Africa, America latina, Stati Uniti e Canada.
La rinascita di questa metodologia negli anni ’60-’70 si deve alle crescenti esigenze di integrazione sociale nei paesi più industrializzati. Negli Stati Uniti alcuni programmi di Tutoring vennero utilizzati per promuovere possibili soluzioni ai problemi di integrazione sociale. Furono sperimentati programmi di insegnamento reciproco inter-età, focalizzati soprattutto sullo sviluppo di relazioni sociali significative tra i partecipanti in ambito scolastico ma anche sullo sviluppo di abilità di lettura, matematica, scienze, recupero di difficoltà di apprendimento; vennero anche realizzate attività di tutoring della stessa età (Martinez e Comoglio, 1994).