Un’intervista sul ruolo attuale dello sport e l’importanza della ripresa futura

Sport
Un anno di Covid, quali sono stati i passaggi più difficili che avete e che state affrontando come società?

Fortunatamente il nostro club, gia’ in tempi non sospetti aveva organizzato tutti i canali comunicativi con tutti gli atleti e le famiglie in modo coordinato e strutturato.

Questo ci ha permesso nella prima fase di essere già pronti ad affrontare il periodo di chiusura del centro sportivo con call settimanali con le famiglie, e di iniziare da subito le sessioni di allenamento con tutte le categorie di ragazzi dal minirugby alla seniores.

Il problema principale e’ quello di mantenere l’attenzione, soprattutto della fascia 14/18, dove la mancanza dell’attività e del contatto si sta facendo sentire. Abbiamo la fortuna di avere educatori ed allenatori che stanno facendo il massimo per proporre sempre attivita’ nuove e stimolanti e i numeri al centro sportivo si mantengono fortunatamente alti.

Lo sport è sempre stato un elemento di aggregazione, confronto, rispetto e sfida. Nel mantenere questi valori, quali attività avete ideato e come siete riusciti a mantenere il contatto con i ragazzi e gli atleti?

Durante il primo periodo del lockdown abbiamo creato sia per le categorie junior che senior delle call dedicate. Allenamento unito ad attivita’ ricreative con contest e giochi di “societa” sempre diversi e sempre spiritosi per cercare un momento di serenita’ e spensieratezza.

I ragazzi come hanno risposto a queste nuove proposte?

Devo dire che 80% delle nostre famiglie e dei nostri ragazzi e’ stato sempre presente a tutte le attivita’ proposte. Anche oggi in presenza al campo come dicevo i numeri sono sempre alti e danno la consapevolezza che seppur in un periodo particolare stiamo tenendo l’attenzione dei ragazzi.

Quali sono le cose che ai ragazzi mancano di più del momento di confronto sportivo?

Sicuramente il rugby come sport di contatto, ma soprattutto il vedere il lavoro della settimana riportato sul campo con la partita della domenica. Vivere lo spogliatoio, vivere la trasferta, sono esperienze, che ho fatto anc’io da giocatore personalmente, e ti fanno creare legami importanti che poi ti porti per molti anni.

Quali sono le maggiori sfide e opportunità che questa “esperienza” prepara ad affrontare? 

Sicuramente l’essere resilienti, adattarsi a quello che e’ “l’avversario”, pazientare, rispettare le regole e aspettare il momento giusto per farsi trovare pronti. Un po‘ la metafora della partita.

Sono emersi dei lati positivi?

Durante il primo periodo ovviamente nelle call sono emersi lati dei ragazzi che magari non si conoscevano e sono state delle positive sorprese.

Abbiamo lanciato una Crowdfunding e’ siamo stati veramente sorpresi dell’affetto delle persone vicine al club. Giocatori, genitori e sponsor ci hanno sostenuto in maniera importante e ci hanno permesso di affrontare quel periodo con  un po piu’ di serenita.

Quali sono i progetti della società alla ripresa?

A parte la parentesi del marzo maggio 2020, il club ha sempre lavorato, sia con l’attivita’ sportiva sia con il summer camp con presenze importanti.

Domenic a 18 aprile abbiamo organizzato un openday con circa 100 famiglie di bambini dal 2016 al 2009 e questo ci da fiducia sulla qualita’ dell’ottima offerta.

Il progetto principale al momento e’ la seconda edizione del nostro summer camp, presentato recentemente e aperto a tutti https://rugbyparabiago.com/summer-camp/

Ovviamente con lo staff siamo gia in fase avanzata di progettazione della stagione 2021/22. Sui nostri canali social comunicheremo le date di tutti i nostri openday di settembre e ottobre sia per quanto riguarda minirugby parabiago sia per quanto riguarda il format motorio per bimbi dell’infanzia Rugbytots, www.rugbytots.it

E da ultimo, ma non meno importante, cosa i ragazzi cercano ora nello sport che magari prima trascuravano? 

Non che prima non lo fosse, ma oggi piu’ che mai l’attenzione e l’organizzazione in tutte le fasi attorno e dentro al campo di gioco. Hanno imparato ancora di piu’ a lavorare sulla parte atletica, visto che in questo momento il gioco e’ sacrificato, e stanno scoprendo i benefici che questo sta dando sulla loro performance.